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Articoli, Page 2

Una vita emotivamente sul filo: la personalità Borderline

Le persone che soffrono del disturbo borderline di personalità hanno repentini cambiamenti di umore, instabilità dei comportamenti e delle relazioni con gli altri, marcata impulsività e difficoltà ad organizzare in modo coerente i propri pensieri. Questi elementi si rinforzano reciprocamente, generando notevole sofferenza e comportamenti problematici. Le persone pur essendo dotate di molte risorse personali e sociali, realizzano con difficoltà e a fatica i propri obiettivi.

L’incontro con l’altro, il “diverso”: stereotipi, pregiudizi e discriminazione

Il diverso si può definire come colui che la pensa diversamente, ha una cultura, tradizioni, religione, etc.. differente o presenta qualche peculiarità che si allontana dalla realtà consueta. Esplorare l’universo dell’Altro, significa mettere in discussione il proprio e, talvolta, l’incontro diviene vero e proprio scontro per l’impossibilità di conciliare le diverse visioni. Ogni nuovo incontro è di per sé “traumatico” perché obbliga ad un confronto con ciò che non si conosce ed incarna una minaccia alle nostre sicurezze e consuetudini. Lo straniero, cioè l’Altro per antonomasia, mette in discussione i fondamenti della nostra identità, spesso sulla base di idee stereotipate che nulla hanno a che fare con la realtà delle cose. L’uomo, infatti, possiede atteggiamenti che si basano sulle esperienze vissute individualmente ma anche comportamenti che derivano da idee basate su pregiudizi e stereotipi.

Pragmatica della comunicazione: Watzlawick & Co.

Nel 1967, Paul Watzlawick e colleghi della Scuola di Palo Alto pubblicarono l’esito delle loro ricerche in un volume che tuttora rappresenta un punto di riferimento nel mondo della comunicazione interpersonale, intitolato “Pragmatica della comunicazione umana”. in cui vengono definiti i cinque assiomi della comunicazione.

Resilienza: resistere, riorganizzarsi, migliorarsi

Il termine resilienza è la metafora di un fenomeno misurabile in fisica, ovvero dell’attitudine di un corpo a resistere senza rotture in seguito a sollecitazioni esterne brusche o durature di tipo meccanico. La resilienza può essere considerata come la capacità di affrontare eventi stressanti, superarli e continuare a svilupparsi aumentando le proprie risorse con una conseguente riorganizzazione positiva della vita (Malaguti, 2005). La resilienza consente l’adattamento alle avversità, è la capacità di resistere, le persone resilienti riescono a superare gli eventi stressanti o traumatici e riorganizzare in maniera positiva la propria vita dinanzi alle difficoltà, dopo aver subito un evento negativo.

Narciso: storia di una solitudine

Il narcisista possiede attualmente una certa notorietà ispirata dalle problematiche che nascono dall’avere a che fare con una persona che mostra segni di arroganza ed egoismo ma anche dal consenso che ottiene nella nostra cultura. Il narcisismo nelle sue varie declinazioni è entrato nelle conversazioni più comuni, è un tema di moda nel vocabolario di tutti i giorni. L’essere egocentrici, vanitosi, spietati, arroganti, megalomani, in molti contesti come quello mediatico ma anche aziendale, non dispiace, anzi, è nelle relazioni personali che nascono i problemi, sia un collega di lavoro che un partner.

La comunicazione non violenta: comunicazione empatica

Gli studi sulla comunicazione sono molteplici e i modelli comunicativi sono una realtà alla portata di tutti, utili per gestire le proprie conversazioni di qualunque tipo esse siano: gestire una persona arrabbiata, cercare di convincere l’altro oppure migliorare il modo di esprimersi con gli altri per ottenere i risultati desiderati. Non si parla di espressioni ingannevoli ma di avere un approccio comunicativo che possa portare un equilibrio nella relazione tra me e l’altro
Illustrerò i vari modelli in una serie di articoli, in questo spiegherò il modello di Marshall Rosenberg, la comunicazione non violenta.

“Apprezza te stesso”: l’autostima

L’autostima corrisponde alla “considerazione che un individuo ha di se stesso” (Galimberti U., 1999). Tale considerazione si spiega grazie a un atteggiamento, una valutazione cognitiva o un insieme di affetti rivolti verso il sé. L’autostima quindi rappresenta il valore che diamo a noi stessi, è un processo che si basa sulle nostre autopercezioni, sul confronto tra il sé reale e il sé ideale (come vorremmo essere) e sul confronto col sociale.

Paura, ansia e fobia. Vivere con l’ansia.

La paura è una delle emozioni fondamentali degli esseri umani, ci mette in guardia dai pericoli così da favorire la sopravvivenza. Essa però diventa un problema quando viene vissuta in maniera esagerata o fuori contesto in questi casi si parla di ansia. L’ansia in modo manifesto o latente influenza in maniera profonda la vita. Per comprenderne meglio il concetto è necessario quindi capire in cosa differiscono l’ansia e la paura, capire i limiti che impone e le strategie che si è costretti ad utilizzare.

Chi ha il controllo, io o gli altri? Il mondo è nelle mie mani o sono in balia degli eventi?

Durante il corso della vita ci troviamo di fronte a delle “sfide” che possono essere dalle più semplici come una gara o un esame a più complesse come una relazione d’amore o di lavoro, il modo in cui reagiamo dipende dalla nostra autostima, dal nostro senso di autoefficacia, e dal locus of control. Qual’è il modello che è più utile per la riuscita dei propri obiettivi?